«Il video documentario è nato – spiega Stefano - a supporto della tesi di laurea che doveva scrivere Agostino. Riprese effettuate a ruota libera che racchiudono il viaggio e i racconti che abbiamo ascoltato tramite le interviste alla gente del posto. Nel progetto Agostino è la voce narrante. Espone il suo punto di vista, guida lo spettatore nel cambiamento di visione del mondo che lui stesso percepisce e fa suo durante il viaggio. Un’ora e 20 minuti circa la durata del video documentario che abbiamo intenzione di presentare ad una platea internazionale, magari attraverso la partecipazione ai film festival, prossimamente. Il video è girato in inglese, spagnolo, portoghese, maya e wayiunaki, quindi nelle lingue locali dei posti che abbiamo visitato. Non si esclude la possibilità di vederlo doppiato in altre lingue (nella parte relativa alla voce narrante)».
«Sull’onda dell’importanza della biodiversità e sul bisogno di combattere – commenta Agostino – ho fatto mio il concetto di resilienza gastronomica e penso di portarlo avanti nei miei prossimi progetti. Intanto sono impegnato con "Save the Olives", ovvero nella lotta alla xylella fastidiosa, il batterio che sta distruggendo i nostri ulivi».
I due fratelli giovedì introdurranno il loro progetto alla libreria Persepolis, alle ore 19,30. Sarà anche importante occasione per presentare un trailer del documentario.
Quanto al futuro, l'ambizione è forte: ispirare la voglia di combattere e di vivere. Oggi lo fanno per gli ulivi, domani chissà… Entrambi vogliono continuare a girare il mondo e scrivere e girare reportage su comunità legate al circuito di “Terra madre”